
la nostra compagnia aerea di bandiera si prepara a tagliare mille posti di lavoro tra dirigenti,impiegati, piloti e assistenti di volo in un piano definito dai vertici aziendali Alitalia di "sopravvivenza-transizione".
Ma questa epurazione del personale non basta: lo scalo milanese di Milano Malpensa, uno dei più "attivi" d'Europa, viene ridimensionato in quanto molte delle rotte intercontinentali verranno soppresse o trasferite all'aereoporto di Roma e una ventina circa di aereomobili verranno parcheggiati definitivamente negli hangars o venduti.
Questa "rivoluzione" dell'assetto aziendale viene visto come un passo verso la cessione definitiva alle compagnie estere "Air France" o "Lufthansa" e questo mi da un pò da pensare.
Quando un'azienda italiana tenta una "scalata" ad una qualsivoglia grande compagnia estera attraverso un'offerta pubblica, nella maggior parte dei casi, l'intervento dello stato ne blocca la cessione in modo da preservare il carattere nazionale dell'azienda (un caso eclatante fu il tentativo di acquisto da parte di Enel della società elettrica francese Suez sfumato per il blocco imposto dal governo transalpino) e mi chiedo perchè ciò da noi non avviene.. alla fine stiamo parlando della compagnia di bandiera Italiana no?
Un'altra cosa che mi fa riflettere e in parte incazzare, è il continuo accentramento verso la capitale delle maggiori attività del paese: ridimensionano Malpensa che possiamo definire come uno scalo che vive molto sul traffico internazionale degli uomini d'affari e delle importanti fiere che si svolgono in città dando in cambio la "gestione" parziale dei voli low-cost delle compagnie satellite di Alitalia (Eurofly per esempio) sull'Europa.
Questo processo accade anche alla Rai di Milano e coinvolge anche le altre sedi regionali dell'emittente di stato creando non pochi dissapori e risentimenti..
L'italia non è solo Roma e tutto questo purtroppo non fa che dar nuova voce agli omini vestiti di verde.. FucK the System..